Dieci minuti.

Non ricordo più quando, dove o chi, ma, tempo fa, lessi questa cosa che mi emozionò subito, come quando incappi in una verità luminosa che, in fondo al cuore già sentivi, ma semplicemente non trovavi le parole giuste per esprimerla: “Ogni giorno dedica dieci minuti del tuo tempo a qualcosa che non hai mai fatto in vita tua”.

Lì per lì sembrerebbe una rivelazione, qualcosa da mettere all’ordine del giorno, il buon proposito per il nuovo anno o la nuova settimana. Insomma quella lucetta che brilla dentro alla quotidianità più rassicurante e, allo stesso tempo, più logorante.

Però però…..non è così facile! Io sono durata più o meno una settimana, perché Miss Routine è tanto più furba e tenace di noi. Allora, siccome sono un tipo pragmatico, sono scesa a patti. Questi 10 minuti rigeneranti (che poi potrebbero essere anche uno o sessanta naturalmente!), me li pongo sullo sfondo delle giornate, come un luminoso panorama. Alle volte ci riesco, alle volte no, ma la cosa importante è la consapevolezza di avere questa opportunità di fuga. Sì perché si può fuggire stando fermi o muovendosi anche poco e quei 10 minuti o più di rinfrescante novità sono quasi sempre a portata di mano (o di piede!).

 

torta di grano saraceno e farina di segale

 

Oggi vi offro l’ispirazione per iniziare e sarà molto semplice: dovrete solo perdervi in un bosco e respirare, magari abbracciando qualche albero (il primo giorno) e poi dovrete fare una torta e riempire una bella cesta (il secondo giorno, che può essere quando volete).

Per quanto riguarda il perdersi, il consiglio è di partire da casa a piedi, in bici o in macchina, arrivare in un bosco e, semplicemente, incamminarsi lungo un sentiero. Anche se vi muovete in un bosco a voi noto, troverete sempre un bivio, una stradina, un sentiero di caprioli che non avete mai percorso prima. Camminate e immergetevi in quel profumo boschivo, prendetevi il tempo per osservare i fiori, le erbe, i tronchi e i giochi di luce tra le foglie. Ma soprattutto, ascoltate il vostro respiro e fate fluire i pensieri.

torta di grano saraceno e segale
torta di grano saraceno e segale

Fin da bambina, lo scopo delle mie esplorazioni nei boschi era trovare un posto segreto, “il mio” posto segreto. Una radura tra gli alberi perfettamente tonda (come se ci fosse atterrata un’astronave), un muretto diroccato (possibilmente molto alto!) su cui rifugiarsi e fare la vedetta, una panchina nascosta nel bosco più profondo (chi ce l’avrà messa?). Ma i luoghi più ambiti erano i vecchi capanni abbandonati (o forse no!) dei cacciatori o qualche piccola baita disabitata, nascosta dall’edera ed immersa nell’erba alta (quello era il massimo!).

Se vi perdete dentro ad un bosco, prima o poi, troverete sempre un posto segreto, il “vostro” posto segreto. E’ inevitabile ed è come una metafora: vi perdete per poi ritrovarvi. Questo luogo tranquillo e silenzioso potrebbe essere il nuovo porto cui approdare, anche solo col pensiero.

 

Certi luoghi, naturalmente, appartengono o sono appartenuti, c’è un proprietario là fuori nel mondo, o forse anche fuori dal tempo, qualcuno che si è dimenticato della sua fortuna, che vive dall’altra parte della terra, che non c’è più o chissà.

Di questi luoghi solitari e inselvatichiti, io vi propongo una specie di “appropriazione indebita” (e già sento il vostro disagio al solo leggere queste parole!). L’idea è quella che possiamo appropriarci “indebitamente”, per mezz’ora, un’ora o poco più di un luogo che, sicuramente, appartiene a qualcuno, ma che al momento giace serenamente (o tristemente) abbandonato a sé stesso. Come possiamo commettere questa infrazione, trasgredire con premeditazione i sacri confini della proprietà, nel bel mezzo di un bosco? Armandoci di due sagge ed antiche parole: la prima è “rispetto” e la seconda è “gratitudine”.

torta di farina di ceci e grano saraceno

Possiamo “appropriarci indebitamente” di un luogo abbandonato, solo se lo abitiamo per breve tempo col massimo rispetto e la più sincera gratitudine (e se fosse così anche per il nostro pianeta?).

Finita la merenda (e questa sarebbe la seconda ispirazione di cui vi parlavo all’inizio!), tutto ritorna nel cesto, noi torniamo a casa (forse siamo anche tornati bambini) e il luogo torna al suo immacolato silenzio. Ma forse è cambiato anche lui. Chi lo sa?

preparazione del tè
preparazione del tè

Ora, se siete sopravvissuti al trauma dell’appropriazione indebita e, contemporaneamente, siete tornati anche bambini, posso raccontarvi la ricetta di questa torta di farina di ceci e grano saraceno, naturalmente priva di glutine. Per il resto vi serviranno un fornelletto da campeggio, una teiera leggera, qualche tazza e piattino, una bottiglia d’acqua, coltello, accendino, bustina di tè, vasetto di vetro. Le istruzioni di tutto le trovate nelle foto di queste pagine! La crema conviene prepararla prima e metterla nel vasetto 🙂 e la torta la tagliate a casa e la farcite nel bosco!

torta di farina di ceci e grano saraceno

TORTA con farina di ceci e grano saraceno

100 g farina di ceci

100 g farina di grano saraceno

120 g zucchero di canna

90 g olio di semi di girasole

2 uova

12 g lievito per torte

scorza di limone

un paio di cucchiai di latte (anche soia)

cottura ca. 45 min a 180 ° (fate sempre la prova dello stecchino!)

 

PER FARCIRE e GLASSARE:

confezione da 250 di mascarpone

marmellata di frutti di bosco

2 cucchiai di zucchero al velo

torta di farina di ceci e grano saraceno farcita
torta di farina di ceci e grano saraceno farcita
torta di farina di ceci e grano saraceno farcita

Montate le uova con lo zucchero finché saranno ben spumose, aggiungete l’olio di semi a filo e la scorzetta di limone grattugiata. Unite le farine e il lievito ben setacciati, amalgamate con cura, aggiungete un po’ di latte se l’impasto dovesse risultare troppo denso. Versate tutto in una tortiera imburrata di ca. 18/19 cm, cuocete a 180 gradi per circa 40 minuti (fate la prova dello stecchino).

Quando la torta sarà fredda, tagliatela e farcitela con marmellata di frutti di bosco. Preparate la crema per la copertura amalgamando il mascarpone con lo zucchero a velo e un paio di cucchiai di marmellata di bosco. Versate tutto in un bel vaso di vetro. Quando arriverete nel vostro posto “segreto”, glassate la torta con un generoso strato di crema e decorate con quel che il bosco o i prati incolti vi regalano (foglioline di acetosella, fiori di trifoglio, margheritine, foglie di felce, tarassachi, rametti di pino e nocciolo).

Fate bollire l’acqua per il tè, tagliate la torta e fatevi una corsa nei prati, di quelle che vi fanno tornare piccoli. Ah, dimenticavo….respirate!

Ciao!

Ps: probabilmente ci avete riconosciuto, ma nelle foto siamo io, assieme a Paolo, mio marito e Angelica, la nostra cerbiatta dei boschi. E non dimentichiamo Diana, la nostra cucciolona!

torta di farina di ceci e grano saraceno farcita
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