Aggiungi un posto a tavola.
Oggi inauguriamo uno spazio speciale dentro Làres, un luogo di condivisione e cultura che mi è piaciuto chiamare "Aggiungi un posto a tavola". Ve la ricordate la celebre canzone di Johnny Dorelli? Ecco, c'è sempre un posto in più attorno alla nostra tavola ed oggi l'ospite sarà Micaela Caola, counselor e mediatrice, ma anche cara amica e dolcissima persona.
Ci racconterà proprio di questo, dell'essere seduti a tavola, assieme e con presenza. La mia parte è stata quella di tradurre in fotografia le sue parole e di donarvi qualche ispirazione per la tavola di Pasqua. Spero che vi piaccia! A tutte e tutti un abbraccio dai boschi che si risvegliano!
"A tavola con presenza" di Micaela Caola
Quando si prepara una tavola per accogliere ospiti, l’essere preoccupati di una forma impeccabile secondo i dettami della moda o di quello che spesso chiamiamo “fare buona figura” condiziona la libertà di esprimere noi stessi. Apparecchiare è certo una ricerca di bellezza estetica e in questo le stoviglie giocano un ruolo rilevante. Il successo è garantito specie quando queste sono il prodotto di mani abili che ne curano amorevolmente la creazione pezzo per pezzo definendone l’unicità.
Tuttavia, vi è qualcosa di più sottile, di meno visibile all’apparenza, che può dare un tocco unico alla nostra tavola.
Si tratta di qualcosa che viene dal nostro mondo interiore capace di emozionare fino ad arrivare al cuore dei nostri ospiti. È ciò che esprime chi siamo e come viviamo il piacere di ospitare alla nostra tavola.
Cosa proviamo mentre prepariamo ed immaginiamo questo ritrovo fra amici o parenti magari tanto atteso di questi tempi? Cosa vogliamo esprimere ai nostri ospiti quando si accomoderanno alla nostra tavola?
E' la qualità delle nostre intenzioni che si esprime in ogni dettaglio. Così la delicatezza dei nostri gesti può rispecchiarsi per esempio in segnaposti creati con un fiore raccolto nei campi, o in un bigliettino che riporta un “Grazie Giorgia di essere qui”.

[SEGNA POSTI] Usate mini bustine in carta craft piene di semini! Personalizzatele con i nomi degli ospiti e dei fiori, usando dei piccoli timbri ed inchiostro nero.
Si può anche arricchire il centro tavola con una semplice parola nell’intento di evocare la qualità che desideriamo per la serata. Che si tratti di “armonia”, “condivisione”, “allegria” o qualunque altra cosa a noi affine, sarà comunque la voce del nostro cuore rivolta a quello dei nostri ospiti.
La cura dei nostri gesti e la ricerca di armonia tra forme e colori, offrirà allo sguardo anche più distratto un immediato senso di accoglienza e di calore. Vivere i preparativi consapevoli delle nostre motivazioni e delle nostre aspettative non solo da spazio alla nostra creatività, ma ci permette di essere in contatto con noi stessi.


[CENTRO TAVOLA] Ispirata dalle parole di Micaela, ho pensato ad un semplice cestino ricolmo di morbida erica, su cui posare delle uova di varie tonalità, una specie di nido primaverile, a cui ho legato una targhetta con la parola che mi stava a cuore: "germogliare". Semi da piantare, semi da accudire, finché appariranno i primi teneri germogli, simbolo di speranza e vitalità.
È così che un’azione apparentemente semplice come quella di allestire una tavola può trasformarsi in una pratica di presenza.





Si tratta del vivere nel “qui ed ora” tanto invocato dalla saggezza delle antiche discipline orientali. In questa attitudine, i ritmi della modernità a cui siamo abituati si allentano mentre il tempo sembra dilatarsi. Nel vivere in contatto con ciò che sta accadendo, il presente diviene la sola realtà che conta. Il prima, il passato, è alle nostre spalle e il dopo, il futuro, è lasciato al tempo che sarà.
In questa dimensione, si porta attenzione a sé stessi e a ciò che si muove nella propria interiorità a livello emozionale. Con la consapevolezza del presente si impara a godere appieno di ogni situazione della vita. Che si tratti di qualcosa dell’ordine del fare, d’istanti della nostra vita relazionale o di momenti di riflessione, i benefici che ne derivano agiscono sulla qualità della nostra vita.
Per restare nel tema intorno alla nostra tavola, ci si scoprirà, per esempio, soddisfatti del nostro risultato quando l’atmosfera creata con cura e la creatività sarà come un morbido mantello di caloroso benvenuto. Sarà un piacere vedere deliziati vista e palati grazie a piatti preparati con amorevole dedizione. Sentiremo gioia per la gratitudine espressa nello sguardo di un’amica o di un figlio al quale avremo dedicato un tempo di qualità per ascoltarlo nel momento del bisogno. Ci sentiremo arricchiti da una serata trascorsa a riflettere con amici su questioni che stanno a cuore sentendo di potersi esprimere pienamente o alleggeriti grazie alla condivisione spontanea di momenti di gioiosa spensieratezza.
Praticare la presenza è, in altre parole, un modo di dare spazio all’armonia che si stabilisce tra corpo e mente. È sentire che ciò che facciamo, pensiamo ed esprimiamo è allineato con il sentire del nostro cuore. È consapevolezza della preziosità di ogni istante e trarne il meglio per sé e per gli altri restituisce senso alla nostra esistenza.
Portiamo quindi a tavola la spontaneità, la libertà di essere noi stessi e tutta la creatività come un tutt’uno che esprime la nostra unicità ed il nostro dono da portare nel mondo.
Micaela Caola, counselor e mediatrice
340 4866750 counseling@micaelacaola.it